Lo Studio Legale offre consulenza ed assistenza qualificata nel campo della responsabilità medica, in cui ha maturato esperienza con risoluzioni anche stragiudiziali.
Stante la varietà dei casi di malasanità, lo Studio Legale Loizzo, con l’importante ausilio dell’Avv. Pasquale Trigiante (vedi scheda professionista), civilista esperto in ambito di responsabilità sanitaria ed avvalendosi dell’esperienza di propri consulenti tecnici di parte, svolte le dovute considerazione sulla possibilità di dar corso ad un’azione risarcitoria nei confronti dell’ente ospedaliero o del medico, illustra all’assistito le diverse modalità con cui procedere per ottenere il risarcimento per il danno subito.
La responsabilità medica rappresenta una delle stanze più insidiose e buie dei rapporti tra figura decisionale e fruitore di un servizio.
La malasanità ha due facce da considerare. Quella proveniente dall’incidente, ovvero la mano che lo ha causato, ed una che appartiene a chi ha subito il danno e resta in balia del proprio dubbio.
Importante è intervenire prima possibile.
Se da un caso di presunta responsabilità medica si determina un decesso, è fondamentale intervenire tempestivamente. L’intento deve essere quello di appurare i fatti. Fondamentale è chiedere l’aiuto di un medico legale e di un avvocato specializzato che, insieme, aiutino ad approfondire gli eventi. Siamo a vostra disposizione per analizzare caso per caso e ti mettiamo a disposizione consulenti di comprovata esperienza. Dinamismo e tempestività sono le nostre chiavi vincenti.
Il nostro studio pone attenzione anche al profilo pubblicistico che riguarda le conseguenze penali che l’attività medico-sanitaria può produrre.
È a questo profilo che offriamo anche attenzione focalizzandoci sul soggetto – ovvero l’accusato – a cui l’ordinamento contesta la commissione del reato (come detto, in campo sanitario).
Gli illeciti strettamente connessi con la professione medica sono principalmente quelli di lesioni (gravi e gravissime) e omicidio colposo (ma non sono gli unici). Vi sono casi di esercizio abusivo della professione medico-sanitaria, falso ideologico, abuso d’ufficio, rifiuto di atti di ufficio e sequestro di persona (in alcuni rari casi).
La condotta contestata al sanitario (sia che si tratti di condotta commissiva ovvero un comportamento tenuto, che omissiva ovvero una condotta che non è stata adottata) deve essere accertata quale causa dell’evento infausto occorso al paziente.
Devono cogliersi, quindi, le interazioni tra quanto si verifica (evento dannoso) e le regole di comportamento che il sanitario doveva osservare, nonché l’evitabilità dell’evento, l’attitudine della prescrizione non osservata a proteggere in concreto il paziente dal rischio.